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venerdì 2 marzo 2012



l’energia geotermica
IL CALORE PRESENTE NATURALMENTE NELLA TERRA
Perché dobbiamo puntare all’utilizzo dell’energia geotermica: una fonte energetica rinnovabile ad elevato potenziale applicativo
• la geotermia rappresenta una fonte energetica rinnovabile ad elevato potenziale applicativo;
• dà un fondamentale contributo alla riduzione della nostra dipendenza dai combustibili fossili;
• fa uso di una tecnologia rispettosa dell’ambiente e vantaggiosa dal punto di vista economico.
Nell’ambito della geotermia “classica”, di solito, si parla di impianti di grandi dimensioni situati in aree
ove è relativamente facile estrarre calore ad alte temperature (in genere superiori ai 100°C) sia per il riscaldamento che per la generazione di elettricità tramite turbine a vapore.
Con il termine geotermia a bassa temperatura o a bassa entalpia, si individuano invece gli impianti per il riscaldamento ed il raffrescamento degli ambienti che utilizzano il calore terrestre o delle falde acquifere. Si tratta di una tecnologia che può trovare applicazione praticamente ovunque nei più
svariati contesti.




Un impianto geotermico a bassa temperatura sfrutta la temperatura costante del terreno durante tutto l’anno negli strati più superficiali fino ad una profondità di 100 metri circa, in Italia compresa tra
i 12° e i 17°C. Questa proprietà caratteristica del terreno superficiale consente di estrarre calore da
esso in inverno in modo semplice ed efficiente e di utilizzarlo come sorgente fredda in estate.
In alternativa al terreno, come si vedrà più avanti, è possibile utilizzare l’acqua di falda o di bacini
lacustri con soluzioni tecniche similari.
La geotermia a bassa temperatura è ideale sia per applicazioni di piccola scala (abitazioni singole) che di scala medio-grande (condomini, terziario, industriale). Essa permette un ottimale riscaldamento invernale e raffrescamento estivo degli ambienti, nonché la produzione di acqua calda sanitaria.




Per poter usufruire della naturale energia contenuta nel sottosuolo è necessario avvalersi di pompe
di calore in genere elettriche, accoppiate a scambiatori termici detti “sonde geotermiche”.
Le pompe di calore geotermiche rappresentano l’elemento fondamentale dell’impianto, in quanto permettono il trasferimento dell’energia termica presente nel terreno agli ambienti da riscaldare (funzionamento invernale) e viceversa (funzionamento estivo).
In natura il calore tende a spostarsi da una zona a temperatura più alta ad una a temperatura più bassa.
La pompa di calore, tramite la somministrazione di energia elettrica, contrariamente a quanto avverrebbe naturalmente, trasferisce il calore da una sorgente a temperatura più bassa (denominata sorgente fredda) ad una sorgente a temperatura più alta (denominata pozzo caldo).
Nel caso delle pompe di calore geotermiche la sorgente fredda è rappresentata dal calore della terra, mentre la sorgente calda dall’aria o dall’acqua che circola all’interno dei terminali di riscaldamento.
Benchè facciano uso di elettricità, gli impianti geotermici sono considerati una forma di energia rinnovabile in quanto la quantità di energia termica prodotta è ben superiore all’energia primaria (gas, petrolio, etc.) resasi necessaria per generare l’elettricità che alimenta la pompa di calore stessa.
Questo è anche il motivo della riduzione drastica dei consumi rispetto ai sistemi di riscaldamento
tradizionali a gas/elettrici.






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